25 novembre 2008

finalmente una bella notizia....


... niente piú animali al circo!!!

Sfogliando virtualmente le pagine dei quotidiani online, disgustata dalla storia del clochard di Rimini, e dopo aver letto titoli su bombe, guerre e omicidi, dulcis in fundo il parlamento italiano ha varato una legge bipartisan che vieta allo stato di dare soldi a chi usa qualsiasi animale (feroce o non) per spettacoli circensi.

Questi spettacoli sopravvivono grazie ai contributi statali e quindi molto presto, non avendo piú questi soldini, scompariranno...

... rimarranno peró clown, trapezzisti e altro, come il cirque de soleil, che non usa animali...

un bella notizia per addolcire il resto del giornale...

clicca qui per l´articolo

18 novembre 2008

Seitan is my motor


Questo é il titolo di un simpatico e buonissimo blog in inglese. L´autore a quanto ho capito deve essere di Dresda (Germania).

Per tutti i vegan (e no) é un sito da non perdere!!!

Ho scelto 3 sue ricette da presentarvi...

Indian sausages:


Donauwelle, una buonissima torta tedesca!!
E infine i mini-amaretti, 100% vegan:

Non sono delle ricette meravigliose??

saluti affettuosi,
vila


17 novembre 2008

GHI - burro chiarificato



Recentemente mi é stata posta una domanda via email:

“Perché la cucina ayurvedica fa uso di ghi e quasi nessun uso di oli vegetali? Non dovrebbe essere il ghi molto grasso e quindi non buono per la salute?”

Vediamo cosa dicono i libri di cucina ayurvdica che ho in casa a proposito del ghi:

“Il burro chiarificato (ghi) della cucina ayurvedica è considerato un elisir di luna vita e giovinezza. E’ più leggero del burro e di altri grassi. Preparato e utilizzato in modo corretto, rafforza gli organi della digestione e rende i cibi più digeribili, conferendo loro un sapore più intenso senza alterarne il contenuto in vitamine e sostanze nutritive. Inoltre il ghi è il mezzo ideale per favorire l’assorbimento da parte dell’organismo di vitamine liposolubili, minerali e oligoelementi”.

E. Schrott, La cucina dell’ayurveda, Tecniche Nuove, Milano 2000


“Per secoli il ghi è stato segno di prosperità in India e nei tempi vedici chi aveva un’ampia scorta di ghi era come se possedesse dell’oro liquefatto. La letteratura vedica in realtà si riferisce al ghi come “cibo per la mente”, una fonte di proteine ed energia. In diverse parti dell’India vengono usati anche altri oli come ad esempio in Bengala l’olio di mostarda viene usato per le conserve (pickle) e per le verdure a foglia verde, in Gujarat e Maharastra viene usato l’olio di cocco, e l’olio di semi o di sesamo è ottimo in diversi piatti. Ma il ghi rimane la scelta ottimale per coloro che vogliono esplorare la vera tradizione vedica.
Se non avete particolari problemi di dieta, cucinare con una moderata quantità di ghi non è più dannoso che utilizzare altri oli, ma secondo alcuni ricercatori è meglio e il suo gusto non può essere imitato. Alcuni lo descrivono con un sapore “di noci e dolce”, ma per me questa è una descrizione vaga: c’’è qualcosa di meraviglioso, quasi di caramello mentre si mescola una pentola di ghi sul fuoco.
Nonostante il burro sia una scelta ovvia da servire a tavola oppure per cucinare al forno, non lo si può utilizzare sul fuoco per la maggior parte dei piatti. Questo perché è composto all’80% di grasso, 18% di acqua e 2% di proteine solide e al di sopra dei 120°C la parte solida inizia a bruciare. Il ghi diventa quindi la scelta migliore in quanto privo della parte solida. Il burro chiarificato francese viene fatto sciogliendo il burro non salato e separando la parte giallo chiaro del grasso dalle proteine del latte solide. Il ghi viene fatto con un’ ulteriore cottura del burro sciolto fino a quando le proteine si sono solidificate e inscurite. Tutta l’acqua è evaporata è il concentrato dorato di grasso viene attentamente filtrato. Non solo il gusto viene incrementato da questo procedimento, ma il punto di fumo si innalza verso i 190°C e a questo punto qualsiasi tipo di frittura o altro tipo di cottura è possibile.
[…] Il ghi può essere preparato in quantità e conservato per diversi mesi: 2 mesi in una stanza fresca, 4 mesi in frigorifero e fino a sei mesi se congelato.
Nei negozi di alimentazione naturale o gourmet delle grandi città si può trovare burro crudo non salato ottenuto da panna non pastorizzata, questo può dare un gusto di altri tempi.
Oppure potete preparare voi stessi il burro da cui fare il ghi”.


Yamuna devi, The art of Indian vegetarian cooking, Leopard, London 1995
(mia traduzione)




Penso che il motivo principale per cui venga usato il ghi è proprio il punto in qui inizia a fumare. Questo indica la “purezza” del grasso utilizzato. Il ghi viene usato anche nelle cerimonie del fuoco. Il mio lettore di Hindi una volta ha raccontato che secondo lui il ghi è stato inventato proprio per questo motivo. Non so se avete presente come funzionano queste cerimonie. Nell’arena sacrificale vengono accesi dei legni e poi con mantra vari viene aggiunto del ghi (che funge da combustibile) e spesso vengono aggiunti (offerti) al fuoco dei cereali. Il problema e che qualsiasi olio venga usato farebbe fumo; mentre il ghi anche se aggiunto alla legna che arde, fa si da combustibile ma in assenza di (ulteriore) fumo. Tutte le sostanze che farebbero far fumo sono state eliminate nel processo di produzione del ghi, e queste sono le stesse sostanze che se utilizzate a lungo nell’alimentazione potrebbero causare problemi di salute.
Se fatto in modo corretto, il ghi può essere conservato a lungo senza deteriorarsi. Cosa non di poca utilità in una nazione calda come l’india. Per me il ghi dura molto di più della tempistica data da Yamuna: 6 mesi senza congelatore li dura tutti se fatto a dovere. Poi ovviamente dura di più o di meno a seconda di quanta acqua siamo riusciti a far evaporare e quanta materia grassa abbiamo eliminato. A secondo della temperatura il ghi si solidifica oppure diventa liquido. Ma non so dirvi a quanti gradi questo accada.

Oltre che in cucina, il ghi è utilizzato come medicinale ayurvedico per problemi di tipo gastrico, digestivo e di fegato. Ma come, un grasso usato come cura del fegato, o per digerire meglio? Sì!! Io non sono un medico, quindi non so spiegarvi il motivo, ma spesso sento dire che se si ha problemi digestivi non c’è niente di meglio di una cucchiaiata di ghi a fine pasto. Io non ho mai provato, ma dicono funzioni. (non provateci senza consultare un medico, mi raccomando!!). Però è indubbio che tutto quello che viene cucinato con il ghi è di più facile digestione, fritti inclusi. Fate una prova friggendo nel ghi o in un qualsiasi olio, anche EVO. Il ghi ha un sapore inimitabile e una leggerezza senza paragoni.

Come ha detto già Yamuna, l’olio di mostarda è un altro comunemente usato in India. O in Bengala come dice lei. Normalmente l’olio di mostarda viene scaldato fino al punto in cui inizia a fumare. Poi si aggiungono spezie e il resto. Questo per togliere il suo tipico sapore acre.
Ed eccoci ancora il punto di partenza… se un grasso fuma, fa bene all’organismo?

Altri oli come ad esempio quello di mandorle, di oliva, di cocco, ecc… vengono usati principalmente nei massaggi (guai dire ad un indiano che mangiamo l’olio di oliva!!! secondo tanti non è commestibile, e poi in India ha prezzi proibitivi. Ma qui siamo nell’aspetto folkloristico contemporaneo!!!).
L’olio di cocco l’ho sempre visto usare come maschera per capelli dopo lavaggio. Avete presente i bei capelli lucidi delle indiane? Sono dovuti proprio a questo olio. Per me ha un’azione anti sporco e anti-disidratazione. Ma se lo usate in Italia nella stessa quantità usata dalle indiane vi ritrovate solo con capelli unti, questo perché loro lo usano a tonnellate (=fanno una marinata di capelli nell’olio, tanto per usare un termine culinario! J)
Ci sono zone dove l’olio di cocco viene sicuramente usato anche in cucina, Yamuna dice Gujarat e Maharastra. Io lì non ci sono mai stata, ma da ricette varie che ho visto in giro, direi anche India del sud e tutta la parte dell’Indonesia-Singapore-Malasya-…

Ma alla fine come si fa il ghi? Il procedimento è molto semplice: basta solo stare attenti alla fiamma usata e non accelerare i tempi. Calma e pazienza per risultati ottimali.

Ecco il procedimento:

Tagliare a pezzetti 500g di burro fresco (non salato) e sciacquatelo sotto l’acqua finché questa risulti limpida e priva di qualsiasi traccia di proteine. (Io non ho mai sciacquato il burro sotto l’acqua…sarà…). Ponete il burro in un tegamino e fatelo sciogliere a fiamma media. Quando in superficie inizia a formarsi della schiuma, abbassate la fiamma e lasciate sobbollire senza il coperchio, schiumando di tanto in tanto (anche qui, io non schiumo mai). Il rumore che si sente durante l’ebollizione indica che l’acqua non è ancora evaporata completamente. Fate sobbollire il burro fuso finché non inizia a sfrigolare, ma non appena smette rimuovetelo immediatamente dal fuoco per evitare che bruci. Deve assumere un bel colore dorato e un profumo che ricorda quello delle noci, senza diventare marrone.
A questo punto io lo filtro in un colino rivestito di cotone, in modo che la parte grassa e bruciacchiata rimane separata.
Il tempo di cottura per 500g di burro varia in base all’intensità della fiamma da 30 a 60 minuti, per due kg possono essere necessarie più di 2 ore.

E. Schrott, La cucina dell’ayurveda, Tecniche Nuove, Milano 2000


10 novembre 2008

myspace, latticini e ayurveda


Oggi girovagando su myspace per la band di mio marito (il nuovo progetto: Karuna) mi é di nuovo venuta l´idea di creare la mia pagina. Detto e fatto.
Di vegan su myspace ce ne sono tantissimi e penso che questo sia un buon modo per stare in contatto con loro e invitarli anche alla mia raccolta di ricette natalizie.
Ecco il link

Da domani riprenderó ad occuparmi di nuovo di questo blog. Si parlerá di panir e ghi, quindi di latticini e protezione della mucca secondo la cultura indiana.

Mi arrivano sempre piú email con domande concernenti i latticini, perché li uso nonostante sono principalmente vegan e perché l´ayurveda usa come grasso principale il ghi, a base di burro e non oli vegetali...

Domande interessanti, vero?

Poi almeno una ricetta, dedicata a mammafelice, su come usare il panir, sia di soya che di latte di mucca.

A presto e buona notte,

con affetto
vila

06 novembre 2008

Natale vegan 2008


'Create

Ciao cari amici!

ho pensato a un concorso-raccolta di ricette per le festivitá del periodo natalizio. Per questo ho creato un nuovo sito

Natale vegan 2008: ricette e consigli senza crudeltá


Ogni anno migliaia di animali fanno parte dei pranzi e cene dei giorni di festa. Proprio in quei giorni dove secondo la tradizione pace e amore dovrebbe regnare nelle nostre case, ma ahimé non in tutti i piatti!!

Cucinare senza dar sofferenza ad altri non vuol dire rinunciare al gusto e all´arte culinaria, anzi... é per questo che ho pensato ad un nuovo blog per raccogliere le vostre idee e consigli Vegan. E la cucina Vegan é un mondo senza confini!!!

Spero che questa raccolta di ricette possa essere di aiuto e consiglio a molte persone, sia a vegan che a vegetariani sia a chi mangia la carne.
Tutti ne potete far parte perché l´amore penso sia senza limiti e se ognuno di noi salva almeno una vita animale, tutti insieme ne avremmo salvate a migliaia. Solo in questo modo si puó iniziare a far diminuire questo circolo vizioso di crudeltá e sangue.

Non c´é un limite di tempo per spedirmi la tua ricetta (forse 25.12? che ne dite) e alla fine non ci sará un vincitore. Questo perché secondo me i vincitori veri di questa raccolta é ogni singolo animale che non verrá mangiato. E la vita é il regalo piú grande che si possa dare. Anche agli animali.

Volete postare una ricetta? E´facilissimo: basta mandare un´email a natalevegan2008@gmail.com meglio se con foto. Se avete un sito o un blog potete segnalarlo e mettere il nostro banner:

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Copy this code to your website to display this banner!


Allora vi aspetto in numerosi!!

Con affetto,
vila

04 novembre 2008

Cucina fusion: Germania (liebe) India



Eccomi di nuovo ai fornelli del mio blog. Tanto che non scrivo... eh sì amici miei, è già passato più di un mese dall'ultimo post.
Di cose ne sono successe tante, tra cui anche una settimana meravigliosa in Sicilia con la mia nonnina. Il tempo era bello e siamo riusciti a fare anche due bagni!! Gli unici due di tutta l'estate... hmm... autunno!!

Ma anche se non ho scritto ho continuato a leggervi, e i vostri commenti soprattutto per la dipartita di papà mi hanno fatto compagnia e dato molto coraggio. Gente mai vista, amici solo di tastiera, ma così gentili e carini, ma soprattutto amorevoli! Grazie, grazie di nuovo e di tutto cuore...

Prima che torno a commuovermi (le lacrime ultimamente non mi mancano...), arriviamo alla ricetta del giorno.
E' una ricetta cucinata in due. Ieri sera con mio marito siamo tornati a casa e affamati come due lupi ci siamo messi al fornelli e... cosa cuciniamo???
Il giorno prima avevamo ospiti a casa, e mentre ero intenta a preparare la cenetta (crespelle, pomodori al forno, cavolini di bruxelles, patate all'indiana e un tira-zuppa-ingl-alle-pesche) cosa succede??? Termina la bombola del gas. E io a mio marito: "schatzi, è finito il gas. Vieni a mettere la bombola piena?" e lui: "bombola piena?? oooppssss... mi sono dimenticata di comprarla!!" e io: "ma se sono almeno 3-4 mesi che ce l'hai in macchina" e lui: "sì sì ma non ho mai avuto tempo di passare a comprarla. Però ieri sera (sabato) mi è venuto il dubbio che in qualsiasi momento potrebbe finire" e io: "allora perchè non sei andato a comprarla?" e lui: "erano le 23!"

Dopo questa bella scenetta, ci siamo ricordati che i negozi sono aperti!! yuppi!!! prima domenica di apertura straordinaria pre-natalizia. Ma.... niente bombole in tutta la citttà! :(
E così ho dovuto impacchettare tutto e andare a cucinare dai nostri amici a 5 min di strada, senonchè...

Arrivano tutti. La mia amica non la smette di chiacchierare, e quando si decide il fratello la chiama per riportarle la macchina. E così portiamo tutto in macchina, accompagnamo il fratello a casa. La mamma si ricorda che ha l'aspirapolvere rotta e la vuole far riparare dal fidanzato della mia amica, e così aspettiamo che vada a prendere l'aspirapolvere in cantina e che la porti in macchina. E ora cosa c'è che non va? Si è dimenticata le chiavi di casa a casa mia. Torniamo a casa, prendiamo le chiavi e andiamo a casa sua a finire di cucinare....
Nel frattempo abbiamo perso 45 min, e in 30 min ho finito tutto in fretta e furia...
Ma naturalmente non sono riuscita a cucinare tutto!! le porzioni erano decisamente piccole, anche perchè la cena era basata sulle crespelle, ma dopo la 15a il gas ha "espirato"! E in 30 min non potevo mai e poi mai finirle...

Però non tutto il male viene per nuocere... la cenetta era buona e avevamo praticamente pronta la cena per il giorno dopo!!

Quindi torniamo da dove eravamo partiti. Lunedì sera, dopo una giornata massacrante al lavoro, h. 20.30 e affamati come due lupi.

Cosa si prepara?

Pfannkuchen (stile dosa) al kümmel con Rosenkohl (cavoletti di B.) e patate
dove spezie e sapori tedeschi incontrano i metodi di cottura indiani

1. pastella del giorno prima. Mio marito: "Sarà ancora buona?" e io: "perchè no? in india i dosa li fanno fermentare almeno un giorno prima di cucinarli, e se con il caldo che fa lì non vanno a male, perchè la nostra pastella al freddo della Germania dovrebbe essere andata a male?"
E lui: "allora aggiungiamo delle spezie, ma voglio anche il kümmel"
io: "ok" e lui: "queste allora le cucino io nella padella grande"

=> ricetta a occhio per crespelle (o crepes, o pfannkuchen) vegan (senza uova o altro!!!):

200 g di farina (bianca, integrale, di saraceno, ceci o castagne. Oppure un misto di farine a vostra scelta. questa volta io le ho fatte bianche), un po' di sale e fare una pastella aggiungendo all'incirca 400-500 di acqua minerale frizzante. Miraccomando che sia frizzante per ottenere risultati migliori.

metodo di cottura 1: Vila
scaldare una padella antiaderente, e quando calda aggiungere pochissimo olio di girasole. Poi cucinare le crespelle come quelle normali, ovvero aggiungendo poca pastella quanto basta per coprire il fondo della padella. Quando è quasi tutta asciutta, girare e cucinare dall'altro lato.

Poi mettere su un piattino e coprire con una terrina o una scodella in modo che tenga all'interno il calore e l'umidità. Poi le altre crespelle finite vanno sempre messe (impilate) sotto la scodella.

Però mio marito le cucina in modo leggermente e quindi:
metodo di cottura 2: Vila's husband

Scaldare la padella anti aderente, quando calda pennellare con olio di girasole. Mettere la quantità di pastella desiderata, a secondo che vogliate le crèpes fini fini o un po' più spesse (vila le fa sempre fini fini fini) e coprite con un coperchio.
Ora state attentissimi: quando la prima goccia di vapore dal coperchio cade sul fondo della padella sfrigolando è ora di girare la crèpe. Rigiratela e fatela cuocere dall'altro lato senza coperchio.

Come detto prima era avanzata la pastella, e abbiamo aggiunto del pepe nero in polvere. Poi una volta messa la pastella nella padella abbiamo aggiunto alcuni semi di
kümmel, a seconda del vostro gusto.


2. Nel frattempo le pfannkuchen cucinavano, io ho pensato alle verdure.
Ho tolto le foglie esterne e inciso a croce la base dei cavolini di bruxelles, che qui in Germania chiamano Rosenkohl oppure Bruxelles sprossen oppure Sprossenkohl. Bellissimo il nome Rosenkohl, il cavolo a rosa... Da quando l'ho scoperto mi piacciono ancora di più!!!
Dopo averli lavati li ho bolliti per una diecina di minuti in acqua abbondantemente salata. Da queste parti dicono che più sale si mette nell'acqua, più buoni diventano!! ma attenti a non bollirli in salamoia!! :))
All'acqua ho aggiunto del cumino in polvere e dell'asafetida oltre per il sapore anche per far sì che dopo averli mangiati non creino flautulenza, gonfiori di pancia e per renderli più facilmente digeribili(questo lo faccio con tutti i tipi di cavoli).

Poi ho sbucciato le patate a metà cottura e le ho tagliate a fettine di circa 3-5 mm.

In una padella ho scaldato dell'olio di girasole e ho messo a soffriggere delle foglie di alloro. Quando erano belle soffritte, ho aggiunto
della curcuma (buona in questo periodo come antinfluenzale) e dell'asafetida; successivamente le verdure, sale del cumino in polvere. Ho fatto rosolare per 5-10 minuti.

La cena è servita!!!




 

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