29 maggio 2009

un´altra foto




questa foto é del 2008

18 maggio 2009

frollni al cocco


Ricetta veloce per un inizio di settimana soffice e friabile:

Per circa 16 frollini:

Ingredienti:

farina bianca g. 100

fecola di patate g. 100

cocco grattugiato g. 100

burro fuso tiepido - o margarina g. 100

eventualmente la buccia grattugiata di mezza arancia (o limone)

poco latte o acqua



1. Mescolare tutti li ingredienti. Aggiungere eventualmente poca acqua o latte fino a quando con l’impasto si riescono a formare delle palline.

2. Scaldare il forno a 160-180°C. Ricoprire la teglia con la carta da forno

3. Dare la forma ai biscotti. Fare delle palline e poi appiattirle, oppure stendere l’impasto e tagliarlo a quadrati, rettangoli o rombi oppure usare le formine taglia biscotto.

4. Cucinare in forno per 10-15 minuti finché sono appena dorati.

5. Far raffreddare e toglierli dalla teglia.

cucinare per 13.000 persone - foto


Ecco alcune foto dall'India...
Una cucina costruita dal nulla per sfamare un gruppo di circa 13.000 (sì, sì... tredici mila!!!) pellegrini accorsi da ogni parte del mondo.
Siamo nel Bengala occidentale - West Bengal, a nord di Calcutta, sulle rive del Gange, precisamente a Navadvipa.
Marzo 2009









































16 maggio 2009

sale di girasole



Si sente spesso che l'uso eccessivo di sale fa male alla salute...
In germania in tempi antichi quando il sale costava tantissimo e non tutti se lo potevano permettere facevano questo sale di semi di girasole, molto economico (il girasole è ovunque in Germania!!) e popolare.
Con termini moderni lo si potrebbe anche chiamare gomasio di girasole, visto che il procedimento non è poi così tanto diverso... ma alla fine il risultato è molto più salato!!

Io lo adoro per salare insalate e piatti freddi, ma anche per verdure bollite.

Come farlo? Basta tostare in una padellina a secco i semi di girasole fino a quando sono appena appena dorati. Pestarli al mortaio, o frullarli visto che siamo nel terzo millennio, con un pizzico di sale... Il risultato? tutto diventa sale :)

15 maggio 2009

ceciata alle zucchine



Negli ultimi tempi questa ceciata o farafrittata che dir si voglia, sta diventando la ricetta più gettonata per le zucchine...

Prendete le zucchine, lavatele e tagliatele a fettine.
Scaldare dell'olio, insaporire con pepe, prezzemolo o con qualuque aroma vogliate (x es. noce moscata, curry, ecc...). Aggiungere le zucchine in un solo strato e cucinare fino quando sono quasi cotte. Salare.

A parte preparare una pastella con circa 3 parti di farina di ceci e una di farina bianca, sale, pepe, curcuma, sale nero e acqua ben calda. Attenzione: con l'acqua calda la farina si rapprende prima e bisognerà aggiungerla in più riprese perchè la farina la assorbirà, ma poi preferisco il risultato finale, ovvero la consistenza della ceciata...

Quando le zucchine sono quasi cotte, aggiungere la pastella. Far cucinare su un lato, poi girare aiutandosi con un coperchio come se fosse una frittata e cucinare dall'altro lato.

Servire con insalata, pomodoro a fette e magari un cicinin di mayonese, senape o qualunque salsina...

Ideale per un panino :)

13 maggio 2009

Mars equo-solidale e biologica!


articolo tratto da repubblica.it sezione ambiente

ALIMENTAZIONE

L'ex hippy trionfa sulla Mars
"Cacao equo e biologico"

Shapiro, ex agricoltore, è confluito con la sua azienda nella multinazionale convincendola a garantire i coltivatori del Terzo Mondo e la qualità del prodotto
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI


Howard Yana-Shapiro

LONDRA - Qualcuno la chiama Barbabianca, come se fosse una versione positiva e bonaria dei vari Barbablù e Barbanera delle fiabe. Qualcun altro lo scambia per un santone indiano, un istruttore di yoga o semplicemente un ex hippy che crede ancora di essere negli anni Sessanta. L'ultima definizione è parzialmente azzeccata: perché Howard-Yana Shapiro, americano di 61 anni, è davvero un ex figlio dei fiori, un "radical", come si dice negli Usa, un ex contestatore, come diremmo noi, che non ha perso la voglia di lottare per un mondo migliore. Ma non vive più negli anni Sessanta. E ha capito che negli anni Duemila le lotte per migliorare il mondo si combattono in un altro modo.

Due decenni or sono, Shapiro ha fondato "Seeds for change" (Semi per il cambiamento), una piccola azienda di produzione e informazione su cibo organico, agricoltura sostenibile, difesa dell'ambiente. Vendevano sementi per l'agricoltura biologica. Gli affari andavano bene, la ditta è cresciuta, il fondatore era contento. Poi, un giorno del 1997, arrivò un'offerta inattesa: la Mars, gigante dell'alimentazione mondiale, la compagnia nota per le barrette di cioccolato al caramello dallo stesso nome e per un'infinità di altri prodotti, voleva acquistare "Seeds for change".

Shapiro ha venduto l'azienda, ma non l'anima, sebbene gli amici gli dessero del "traditore". Si è immerso nella cultura del profitto di una grande multinazionale e oggi può dire di aver vinto la sua battaglia: nei giorni scorsi la Mars, più grande azienda produttrice di cioccolato al mondo, ha annunciato che d'ora in poi tutta la sua produzione di cacao, per un valore di un miliardo di dollari l'anno, seguirà le norme dell'economia sostenibile: salario minimo garantito per i contadini, biodiversità nello sviluppo dell'agricoltura, conservazione delle risorse acquifere. Una scelta che sarà verificata e certificata dalla organizzazione ecologista Rainforest Alliance, il cui presidente, Tensie Whelan, dichiara al quotidiano Guardian di Londra, dove Shapiro è venuto a presentare la svolta: "L'impegno ambientalista della Mars è senza precedenti in campo alimentare e i benefici per gli agricoltori del Terzo Mondo, per l'ambiente e per la natura saranno tangibili".

Sembra una favola: un profeta del radicalismo, un ex attivista del movimento dei diritti civili, con la barba (ora bianca) e i capelli lunghi (quando li aveva - ora è completamente calvo), che entra in una multinazionale del capitalismo, l'azienda numero uno nel suo settore, e la converte al vangelo dell'ecologia e dell'economia a misura d'uomo. Una storia da film, e magari qualcuno lo girerà. Dice il protagonista: "Se sei interessato a difendere la natura, la scala delle tue azioni ha un'importanza decisiva. Se vuoi incidere sulla realtà, devi smuovere qualcosa di grande. Io non sono diverso da com'ero. Sono cresciuto con il movimento pacifista contro la guerra in Vietnam. Voglio ancora cambiare il mondo, aiutare i poveri, migliorare più vite che è possibile. E ora sono convinto che, seguendo l'esempio della Mars, tutta l'industria alimentare seguirà questa strada".

Figlio di intellettuali emigrati in America dalla Russia e dalla Lituania ("ma che sapevano zappare l'orto, come tutti, nel loro paese d'origine"), Shapiro oggi ha alla Mars l'incarico di direttore globale per le ricerche esterne. Non gli mancano le critiche: Ethical Consumer, una rivista ecologista britannica, ha dato pessimi voti alla Mars, e anche alla Seeds for Change che continua a esistere all'interno della Mars, per scarso rispetto dell'ambiente, esperimenti sugli animali, operazioni in regimi oppressivi e campagne contro le leggi anti-obesità della Ue. Ma lui nega le accuse e mette sul piatto della bilancio iniziative come la conferenza di Ong e governi, sponsorizzata nel novembre scorso dalla Mars, per incoraggiare i coltivatori di cacao in Africa a seminare raccolti differenti per ridare vitalità a un suolo impoverito. "Se vuoi prendere qualcosa dalla terra, devi dare qualcosa alla terra", dice Barbabianca. "Oggi non pensiamo al breve termine ma al mondo che esisterà fra cent'anni, a quello che lasceremo ai nostri nipoti".

04 maggio 2009

Influenza suina: solo la punta dell’iceberg


notizia interessante apparsa su promiseland

Mucca pazza ai prioni, vitelli agli estrogeni, pesce al mercurio, tacchini agli ormoni, uova alla salmonella, polli alla diossina, poi l’influenza aviaria dei volatili ed ora quella dei suini. Ogni pericolo per la salute viene incontestabilmente dall’uso innaturale per l’uomo di mangiare animali.

La carne è sempre e comunque imputata nelle peggiori patologie che flagellano il genere umano. Per contro non si è mai sentito che la dieta a base di vegetali abbia la purché minima controindicazione: anzi ogni potere disintossicante, ogni capacità depurativa e di guarigione viene esclusivamente dal mondo vegetale. Chi al primo posto vuole mettere la gola e non la salute deve essere anche disposto a pagarne le inevitabili conseguenze.

Qualcuno, per sostenere ad oltranza la sua bistecca dirà che anche i vegetali coltivati in modo convenzionale sono inquinati. E’ vero ma la differenza è abissale. A parte che questi per il loro alto contenuto di fibra e acqua non permettono agli inquinanti di stazionare a lungo nel nostro organismo (cosa che succede con i prodotti carnei dal momento che questi per essere digeriti sono necessarie dalle 50 alle 70 ore a differenza della frutta che si digerisce in mezz’ora e delle verdure in 2 ore) è utile ricordare che la carne in genere contiene circa 2700 diverse sostanze chimiche proibite composte da: farmaci, pesticidi, ormoni, antibiotici, tossine metaboliche, acido lattico da sforzo e da stress, adrenalina accumulatasi nei fluidi dell’animale ecc. Si trovano nella carne mediamente 2-3 volte più pesticidi che nei formaggi, 13 volte più che nei cereali, 17 volte più che nei vegetali a foglia, 50 volte più che nella frutta, 72 volte più che nelle patate.

L’attuale influenza suina è solo la punta dell’iceberg di una potenziale situazione patologica generalizzata a cui va incontro la salute umana. La stragrande maggioranza delle malattie che colpiscono il genere umano, e che non si manifestano in modo così letale, ma che debilitano e accorciano la vita dell’uomo, sono imputabili per il 75% alla cattiva alimentazione, cioè all’uso di carne, pesce, derivati animali (resi ammalati e pazzi dal dolore) nonché dal cibo “spazzatura”. Ma si sa, come diceva Seneca "Ne uccide più la gola della spada". Infatti mangiare carne è solo una questione di gola, non di necessità nutrizionali come conferma non solo l’eccellente salute dei vegetariani ma gli scienziati e i ricercatori indipendenti, nonché gli Istituti di ricerca più accreditati del mondo come L’American Institute for Cancer Research, il World Cancer Research Fund, L’American Cancer Society , L’American Heart Association, L’Heart and Stroke Foundation of Canada, Le Unified Dietary Guidelines elaborate dalla American Cancer Society, l’American Heart Association, il National Institutes of Health, e la American Academy of Pediatrics che hanno pubblicamente preso posizione a favore di diete a base di cibi vegetali e contro il consumo di carne.

Avete visto in che condizioni disumane vengono allevati gli animali da macello, in genere, e i suini in particolare? Tutta la loro breve esistenza in strettissime gabbie metalliche, senza mai vedere la luce del sole, ingozzati di cereali e soia: alimenti innaturali per questi animali che nello stato naturale brucherebbero l’erba verde e fresca dei prati. A causa di tale condizione le difese si abbassano e per scongiurare epidemie si è costretti a somministrare loro farmaci di ogni tipo, compresi gli estrogeni, antibiotici, sulfamidici, betabloccanti ecc. che entrano nel metabolismo di chi mangia quelle carni intrise di veleni e di dolore.

Saggezza vorrebbe eliminare la causa del problema, cioè smettere definitivamente di cannibalizzarsi e diventare vegetariani, invece di cercare soluzioni sintomatiche tramite vaccini e farmaci vari pur di non rinunciare alla bistecca. Se anche questa volta la faremo franca, forse la prossima epidemia potrebbe essere fatale per l’intero genere umano. Ma che importa se andremo al Creatore prima del tempo stabilito? L’importante è arrivare contenti e con lo stomaco pieno, anche se questa sarà stata la causa della nostra rovina fisica e morale.

a cura di Franco Libero Manco presidente di AVA
Associazione Vegetariana Animalista

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01 maggio 2009

Blini con salmone e caviale... vegan!!!



Sarà stata la visita di Yuri a San Pietroburgo che mi ha trasportato nella cucina russa, oppure il desiderio di una nuova ricetta per le crepes, o sarà il mio voler tentare di riproporre ricette onnivore in versione vegan... fatto sta che ieri mi sono cimentata con salmone e caviale...
Il risultato? hmmm... un piatto molto mediterraneo!!!
La forma e i colori sono molto simili se non uguali a quelli della foto cui mi sono ispirata, ma il gusto decisamente no.

Il caviale è di melanzane, mentre il salmone sono dei peperoni arrostiti. Purtroppo la macchina fotografica l'ho lasciata in Germania, quindi dovete fare uno sforzo di immaginazione...

La ricetta?! La posterò presto... la mamma aveva preparato il suo famoso "caviale" e dei peperoni grigliati, io ho fatto la "sour cream" e le crepes e il piatto è stato creato...

Però aspetto ancora la ricetta della mamma...
 

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