Cara Nanna, per il tuo meme ho pensato a questo dolce, anche se non proprio esclusivamente natalizio. Ma é quello che mi fa pensare alla colazione della mattina di Natale con i regali appena scartati sulla tavola, é quella che mi fa sentire circondata dall´affetto della mia nonna e bisnonna, é quello che mi fa ricordare che anche nella piú completa semplicitá e perché no, povertá, si puó trovare felicitá e serenitá. E´la ricetta che mi fa sentire a casa, anche se sono in Germania e passeró il mio primo Natale fuori dall´Italia e con la mia nuova famiglia. Peró ti assicuro che con il profumo che c´é in giro... mi sento a casa dai miei!!!!!
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La ricetta che vi voglio proporre é un dolce a me molto caro. E´un dolce tipico delle campagne rovigote, che la mia nonna preparava sempre per ogni festa... (ora sono io che glielo preparo!!).
E´la torta dei contadini, quella con ingredienti "poveri"... quella dove si sente il sapore del grano e ti invita a essere mangiata con una tazza di latte, magari appena munto, davanti al focolare con una fisarmonica che suona o con la bisnonna che racconta una fiaba...
Il procedimento é molto semplice. Prendete mezzo kilo di farina, aggiungete 8 cucchiai di zucchero, circa 80g di burro, una bustina di lievito (la mia nonna usava il cremor tartaro), una bustina di vanilina, la buccia di un limone bio grattuggiata (solo appena appena la parte gialla) e latte quanto basta per un impasto morbido ma consistente. Circa a metá tra una torta e l´impasto del pane.
Versate l´impasto a cucchiaiate sulla teglia coperta da carta da forno. L´altezza dovrebbe essere intorno ai due cm. Potete dare una forma tipica di "S" oppure dei filoncini oppure delle mini tortine. Spolverate di zucchero semolato (io preferisco quello di canna) e decorare con mandorle sgusciate. Oggi l´ho decorato con granella di mandorle.
Mettete in forno a circa 180 °C fino a cottura ultimata. Se lo volete piú biscottato, dovete cucinarlo di piú, se invece lo volete a torta, ci vuole meno tempo.
Se per caso l´impasto che avete fatto sia leggermente piú morbido, é probabile che all´interno sembra bagnato, anche se perfettamente cotto. (imparato dai miei errori...)
Lasciare raffreddare.
Ecco le mie nonne. Quella della ricetta é quella infondo, quella non in nero. E´la mia nonna polentona, quella dal polesine. L´altra é invece quella siciliana, da Palermo. Non é detto che una delle prossime ricette non venga dall´altra nonna!!!! La para condicio ci vuole anche con loro!!!
7 commenti:
ciao arrivo qui dal blog di nanna: che bella (e che buona che deve essere!)la tua torta per il meme natalizio, nei prossimi giorni la provo e ti dico ^___^
mitiche nonne! anch'io ho una nonna nordista (valeggio) e una nonna centro-sudista (tula-sardegna, e da entrambe ho imparato un sacco di cose ! buon 2007 cat
Perche non:)
necessita di verificare:)
imparato molto
ma tu non usi le uova
perchè non hai messo le uova
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