24 dicembre 2006

Auguri


Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi!!!

arrivederci al 15 gennaio

Vilasini

22 dicembre 2006

festa di natale... con zuppa di sassi!!


Che fine ha fatto la mia, anzi, le mie esse?? Ebbene sí, Vila ha iniziato a impastare alle 22.00 e alle 11.00 erano rimaste solo briciole... Bel record, 1,5 kg di farina e cronometrando da quando era pronta, non é durata neanche 10-11 ore...

Il giorno dopo era l´ultimo giorno di scuola. Cosí io l´ho portata al mio corso di tedesco, mio marito a scuola, la mia amica a casa per colazione, il resto é stato finito in ufficio dai miei suocere e collaboratori...

Dicevo che c´é stata la festa al mio corso di tedesco. Siamo una classe abbastanza internazionale:


Andando da sinistra a destra
Non c´eravamo tutti, ma qui potete trovare una rappresentanza. Da sinistra potete trovare Ebu dalla Turchia, Hanna dal Ghana, Amacleis e Marta dal Brasile, la nostra insegnante Helga ovviamente dalla Germania, Ludmilla dalla Russia, i due Christof dalla Polonia, Xiao Li dalla Cina e Ly dal Vietnam. Purtroppo mi sa che avró fatto parecchi errori per scrivere i loro nomi. Dietro la macchina fotografica c´eravamo io (Italia) e Brendi (Canada) a scattare foto.

Mancavano un po´ di gente: Angelo, italo-belgo, un ragazzo dalla Repubblica Ceca il cui nome ora mi sfugge, Rukiye dalla Turchia, Ewa dalla Polonia, Valeri dal Kazakisthan, Carol dal Peru e Angelica dal Brasile.

Ecco la nostra "Zuppa di sassi":

Ehi!!! mica siamo matti!!! non ci siamo messi a mangiare sassi!!!!!
Ebu ha portato dei bellissimi, e buonissimi dolci turchi, poi ce n´erano altri dalla Cina, Russia, Germania, pane tedesco con formaggio olandese, patatine, stuzzichini, biscotti, cioccolatini e dei meravigliosi Lebenkuchen portati da Hanna (lebenkuchen con musse di mela e marzapane a strati ricoperti di cioccolata!!!!) , poi c´era la mia Esse e perché no, un po´di globalizzazione con fanta e coca.

Allora perché sto chiamando questo bellissimo tavolo, una zuppa di Sassi???

Brendi ha raccontato una storia.

"C´era una volta un viaggiatore che arrivó in un villaggio molto povero. La gente si scusó con lui dicendo che non avevano niente da dargli da mangiare, non ne avevano abbastanza neanche per le loro famiglie. Il viaggiatore rispose che questo non era assolutamente un problema. In tutti i suoi viaggi era abituato a mangiare una zuppa fatta di sassi. Mentre lo diceva inizió a raccogliere sassi e a mettere sul fuoco la pentola con l´acqua.
Gli abitanti del villaggio si opposero dicendo che non poteva mangiare una cosa del genere. Il viaggiatore rispose che é gustosissima. E promise di farla assaggiare a chiunque volesse.
Allora ognuno tra sé e sé pensó: ´non posso fargli mangiare una cosa del genere. Ok, gli porteró mezza carota e noi in casa mangeremo piú brodo´.
Questo ragionamento venne fatto in ogni casa del villaggio e piano piano arrivarono dal viaggiatore con i loro mini-doni.
Alla fine, con un pezzettino da ogni casa si fece una zuppa talmente grande che ogni abitante del villaggio (viaggiatore incluso!!) ne mangió a sazietá e ne avanzó anche".

Cosí abbiamo fatto anche noi. Ognuno ha portato qualcosa molto piccolo, chi un dolcetto, chi una bottiglia, chi dei bicchieri. Alla fine é riuscita una festa cosí bella e opulenta, che ne abbiamo avuto abbastanza da portarne anche a casa!!!!


19 dicembre 2006

Esse




Cara Nanna, per il tuo meme ho pensato a questo dolce, anche se non proprio esclusivamente natalizio. Ma é quello che mi fa pensare alla colazione della mattina di Natale con i regali appena scartati sulla tavola, é quella che mi fa sentire circondata dall´affetto della mia nonna e bisnonna, é quello che mi fa ricordare che anche nella piú completa semplicitá e perché no, povertá, si puó trovare felicitá e serenitá. E´la ricetta che mi fa sentire a casa, anche se sono in Germania e passeró il mio primo Natale fuori dall´Italia e con la mia nuova famiglia. Peró ti assicuro che con il profumo che c´é in giro... mi sento a casa dai miei!!!!!

Se la mia ricetta vi piacerá, potete votarmi QUI
La ricetta che vi voglio proporre é un dolce a me molto caro. E´un dolce tipico delle campagne rovigote, che la mia nonna preparava sempre per ogni festa... (ora sono io che glielo preparo!!).
la torta dei contadini, quella con ingredienti "poveri"... quella dove si sente il sapore del grano e ti invita a essere mangiata con una tazza di latte, magari appena munto, davanti al focolare con una fisarmonica che suona o con la bisnonna che racconta una fiaba...

Il procedimento é molto semplice. Prendete mezzo kilo di farina, aggiungete 8 cucchiai di zucchero, circa 80g di burro, una bustina di lievito (la mia nonna usava il cremor tartaro), una bustina di vanilina, la buccia di un limone bio grattuggiata (solo appena appena la parte gialla) e latte quanto basta per un impasto morbido ma consistente. Circa a metá tra una torta e l´impasto del pane.
Versate l´impasto a cucchiaiate sulla teglia coperta da carta da forno. L´altezza dovrebbe essere intorno ai due cm. Potete dare una forma tipica di "S" oppure dei filoncini oppure delle mini tortine. Spolverate di zucchero semolato (io preferisco quello di canna) e decorare con mandorle sgusciate. Oggi l´ho decorato con granella di mandorle.

Mettete in forno a circa 180 °C fino a cottura ultimata. Se lo volete piú biscottato, dovete cucinarlo di piú, se invece lo volete a torta, ci vuole meno tempo.
Se per caso l´impasto che avete fatto sia leggermente piú morbido, é probabile che all´interno sembra bagnato, anche se perfettamente cotto. (imparato dai miei errori...)
Lasciare raffreddare.


Ecco le mie nonne. Quella della ricetta é quella infondo, quella non in nero. E´la mia nonna polentona, quella dal polesine. L´altra é invece quella siciliana, da Palermo. Non é detto che una delle prossime ricette non venga dall´altra nonna!!!! La para condicio ci vuole anche con loro!!!

18 dicembre 2006

I vegetariani sono piú intelligenti


Leggendo il corriere della sera online, ho trovato questo articolo...

I vegetariani sono più intelligenti?
Chi non mangia carne avrebbe un quoziente intellettivo più elevato. Lo suggerisce (con cautela) una ricerca inglese
S
GRAN BRETAGNA – Un gruppo di ricercatori della Southampton University ha evidenziato un collegamento tra il Q.I. e la scelta dietetica e ideologica dell’essere vegetariani. Secondo gli studiosi, su un campione di 8.179 persone, coloro che hanno scelto di rinunciare alla carne avevano da bambini un quoziente di intelligenza di 106 punti, contro i 101 punti dei non vegetariani. Proporzioni simili anche per le donne, che registrano un punteggio medio di 104 tra le vegetariane e di 99 tra le non vegetariane. La tesi è azzardata e porterebbe al facile sillogismo secondo il quale la scelta di non mangiare proteine animali coinciderebbe con una maggior capacità intellettiva. Che si tratti di vegani o di ovo-vegetariani non fa molta differenza: comunque la si giri, coloro che aderiscono a questa filosofia hanno in media 5 punti in più di Q.I.

LE INTERPRETAZIONI -
Detto questo, i dati si aprono a varie interpretazioni. Per Liz O’Neill, della Vegetarian Society, si è sempre saputo che il vegetarianismo è una scelta intelligente, di compassione (nel senso etimologico di «patire insieme») e di grande solidarietà nei confronti degli animali, dell’ambiente e della gente. Come sosteneva oltre un secolo fa il guru indiano Sri Yukteswar, maestro di Paramahansa Yogananda, il corpo umano sembra essere stato creato per un'alimentazione a base di cereali, frutta, radici commestibili e bevande come il latte; a questo si aggiunge che l’essere umano non produce le stesse quantità di succhi gastrici dei carnivori. Dunque la bistecca è piena di controindicazioni e rinunciarvi sarebbe una scelta coscienziosa. Ma non tutti sono d’accordo sui termini dell’equazione, ammesso che la totale assenza di carne sia sempre e comunque salutare per l’organismo. Per il dottor Frankie Phillips, della Brtish Dietetic Association, non è esatto sostenere che gli individui diventano vegetariani perché hanno un alto quoziente d’intelligenza e forse sarebbe meglio dire che in generale le persone intellettualmente dotate tendono a prendersi cura maggiormente della propria salute.

QUESTIONE DI REDDITO? -
Va fatta in ogni caso una doverosa quanto banale precisazione: il vegetarianismo è comune tra persone mediamente più colte e agiate che si concedono il lusso di scegliere e, di conseguenza, più stimolate intellettualmente, che non significa che questo atteggiamento coincida con la cultura, con la ricchezza o con l’intelligenza, ma semplicemente che il problema della scelta alimentare non è avvertito (comprensibilmente) tra i poveri. È un po’ come dire che la depressione è un male delle civiltà opulente e colte, poiché i poveri non hanno il tempo di deprimersi. Ma dire che il depresso è colto e intelligente è un’altra cosa ancora e con queste forme di argomentazione logica bisogna andare molto cauti. Senza contare che una dieta ricca di proteine è fondamentale per lo sviluppo anche cerebrale dei bambini e solo una dieta vegetariana perfettamente strutturata è in grado di assicurare la quantità di aminoacidi essenzali, più importanti che mai nelle fasi dello sviluppo.

15 dicembre 2006

Pacchetto ricevuto



Ecco il pacchetto che ho ricevuto. Non potevo crederci che qualcosa del genere potesse arrivare proprio a me!!!

Innanzitutto é arrivato da Milano, la cittá dove sono nata e trascorso la mia infanzia... Subito un mare di ricordi sono affiorati nella mia mente. Le caldarroste in corso XXII Marzo, le luci di natale per le strade, i nonni che arrivano per le feste, la stazione Centrale che mi sembrava un formicaio di gente allegra che corre per andare a trovare i propri cari... wow... per alcuni minuti mi é sembrato di tornare veramente indietro nel tempo, ritornare a essere piccolina e vedere il natale nella veste di festa serena e felice che dovrebbe essere per ogni bambino.

Ma le sorprese non sono finite qui!!!

Apro il pacco e... mi sono proprio chiesta se Angela non ha scambiato gli indirizzi sui pacchi é mi ha inviato il pacco sbagliato...

Cosa conteneva? Ok, iniziamo dai dolci...

- dei biscotti al cioccolato, che mia suocera ha prontamente "sequestrato" e finito...

- del cioccolato alle uvette, buccia di arancia e spezie FAVOLOSO che con mio marito abbiamo giá finito, dopo averlo centellinato il piú possibile. Era cosí buono, che per non finirlo subito, ne mangiavamo, anzi, lo assaporavamo un pezzettino per volta. Non volevamo che finisse in pochi secondi!!!

-un vasetto di crema di cioccolato e nocciole da spalmare

Angela ha scritto che il cioccolato proviene da un negozio di Milano, dove vendono della cioccolata meravigliosa, ma hanno delle commesse antipatiche. La qualitá del cioccolato rende sopportabile le commesse!!!

Poi....

- dei gnocchetti di grano saraceno

- pasta tipo spaghetti alle castagne

- un pacchetto di alghe

- funghi porcini secchi (opera della sua mamma)

- una fantasia di cicerchie (tra parentesi, mi hai fatto ricordare mia mamma. Io adoro le cicerchie e ogni volta che la vado a trovare mi fa sempre trovare un pacchetto da portare in Germania. Il giorno prima che arrivasse il pacco le avevo finite, ed ero triste che dovevo aspettare febbraio per avere di nuovo le mie cicerchie!!!)

- farina di ceci con ricetta per l´ottima farinata ligure (cara angela, come fai a sapere che la farinata é uno dei miei piatti preferiti?? Io ne faccio di tutti i tipi, oltre quella classica, tutte le mie variazioni. Anche questo é un sapore di casa mia... mio padre quando cucina la fa sempre, ma con dei pezzettini di patata... )

- polenta istantanea (che farö per le feste ai tedeschi, accompagnata dai porcini di tua mamma!!!)

- olive taggiasche in salamoia, preparate da suo zio

- fagioli di Cornio, provincia di Imperia

e dulcis in fundo, un quaderno con le ricette di famiglia. Sono state scritte con tanta dolcezza e amore. Di sicuro le proveró!!! Non vedo l´ora che il mio albero di fichi avrá dei frutti, per fare i fichi sciroppati che preparava sua nonna.

Il pacco é stato corredato da una bellissima lettera.

Non c´é che dire... questo pacco dono non poteva essere migliore, e non poteva arrivare in un momento piú adatto!!!!

Grazie tante ANGELA!!!!!

E grazie anche a te FIORE per la meravigliosa iniziativa!!!

Pacchetto inviato



Il mio pacchetto é stato inviato a Simona, destinazione Roma.
Siccome Simona non ha un blog, ospito il suo commento qua:

"Eh si, alla fine anche la mia felicità impacchettata è arrivata....dire che l'aspettavo con ansia è dir poco, comunque eccolo qui in diretta dalla Germania il mio pacchetto profumato di cannella è sul mio camino!! Cosa conteneva?? Profumi e cibi di Dusseldorf...a partire dalla senape (che mio marito ha già pensato bene di finire, sì sì un intero vasetto, su patate e wurstel, una vera cruccheria...) nella tradizionale confezione in ceramica grigio-blu, e poi il pane di segale...in un formato delizioso a cilindro con il quale preparare ottimi antipastini natalizi... E poi i Klobe...gli equivalenti dei nostri gnocchi di patate ma che i tedeschi mangiano come secondo normalmente accompagnati da carne: Vila mi ha anche tradotto dal tedesco la ricetta per cucinarli...e stasera provo!! Magia delle magie natalizie, nel pacchetto ho trovato anche una scatolina porta-oggetti meravigliosa verde e dorata ed un elefantino indiano da appendere all'albero, ma che in realtà mia figlia ha appeso a se stessa perché non lo molla piùùù!!!

E poi ancora due dolci fenomenali che non conoscevo, i Lebenkuchen, tozzetti di panspeziato natalizio...ottimi...(già spazzolati per bene!) e lo Stollen, meno lievitato di un panettone ma di gusto simile, e straprofumato di cannella e noce moscata!!

Cosa dire?? Vila grazie davvero....adesso posso proprio dire sì, Fiordizucca, trattasi di pacchetti della FELICITA'!!!!



06 dicembre 2006

Pacchetto dono


Lunedí ho ricevuto il mio pacchetto....

non potevo crederci é meraviglioso!!!

Finora non ho potuto connettermi a internet. Oggi quando torna mio marito faccio le foto con il cellulare e vi posto foto e descrizioni...

é un pacchetto da mille e una notte !!!

03 dicembre 2006

Natale...


Ci stiamo avvicinando a natale...


22 novembre 2006

melanzane al cocco in salsa di tamarindo e zenzero



Ho preparato questa ricetta per 25 persone. Non so esattamente le dosi per poche persone, quindi metto procedimento e ingredienti, senza specificare esattamente le quantità.

Prendete delle melanzane lunghe e tagliatele prima a metà, poi in quarti e poi a cubetti. Mettetele in un colino con sale e curcuma per circa 30 minuti, in modo da far fare l'acqua.

Lavatele e asciugatele con uno strofinaccio pulito.

Scaldate l'olio o del ghi in una padella o wok. Io solitamente uso olio di girasole quando devo usare spezie indiane, oppure il ghi. Il burro ve lo sconsiglio, altrimente quando soffriggete le spezie il "grasso" si brucia troppo lasciando uno strano retrogusto.

Aggiungete dei semi di mostarda e fate soffriggere finchè sono grigi e iniziano a scoppiettare. Poi versate dei semi di coriandolo interi e dei chiodi di garofano. Infine le spezie in polvere: cannella e asafetida.

Aggiungete le melanzane. Fate rosolare per alcuni minuti. Dopodichè aggiungere acqua se necessario.

Quando le melanzane sono al dente, aggiungete della noce di cocco secca a scaglie o chips, e pepe di cayenna. Lasciate aromatizzate per alcuni minuti.

A questo punto regolate di sale e sciogliete la purea di tamarindo nel "sughetto" o "acquetta" che dir si voglia, delle melanzane (se le melanzane sono troppo asciutte, scioglietela in acqua in una tazzina). Aggiungete anche lo zenzero tagliato a mini cubetti (prima a fette di 2-3 mm, poi a striscioline e infine a cubetti). Mescolate, mettete il coperchio e spegnete il fuoco.

Cocco (Cocos nucifera ): è l'unica specie riconosciuta del genere Cocos L. 1753, della famiglia delle Arecaceae, sottofamiglia Cocoideae, originaria dell'arcipelago indonesiano, e diffusasi nell'antichità in tutta l'area del Pacifico, con numerose varietà (alcune a portamento nano) che si differenziano per il colore, la grandezza e la forma del frutto. Gli europei (portoghesi e spagnoli) scoprirono il cocco esplorando le coste occidentali dell'America centro-meridionale, e dal 1525 cominciarono a coltivarlo diffondendolo anche sulle coste orientali.

I frutti si formano dopo 2 settimane dalla fioritura, e crescono rapidamente per circa 6 mesi.
Il suo habitat è la fascia delle regioni tropicali.

Veniva detto che... L'acqua di cocco, ricavata dai frutti maturi ha proprietà dissetanti, rinfrescanti e leggermente lassativa

post aggiornati


Cari amici,
oggi ci sono stati altri aggiornamenti.
E' stata aggiunta la ricetta dei masala dosa.
I link dal menu alle ricette inserite sono attivi.
Alla fine di ogni ricetta è stata aperta una rubrica con notizie, curiosità, proprietà riguardo a uno degli ingredienti presenti.

Cosa ve ne pare? Consigli, critiche, commenti???

A domani, buona notte,

Vila

21 novembre 2006

Masala dosa (di vila)


http://outofthegarden.wordpress.com/files/2006/08/eggplantdosas.JPG

Ecco la mia ricetta dei masala dosa. Questi sono delle "crepe" di riso e dal. La ricetta tradizionale vorrebbe che venissero messi a bagno per una notte riso basmati e dal spezzato separatamente. Il giorno dopo bisognerebbe scolarli, fare due pastelle separate e poi unirle. A dire la verità, con questo metodo il risultato da me ottenuto non è mai stato entusiasmante.
Mi risultavano delle pastelle grezze e mai abbastanza glutinose da cuocersi come crepe.
Dopo vari fallimenti, mi sono decisa a creare una ricetta il più possibile simile ai masala dosa mangiati in India.

Ecco la mia ricetta:

Nel frullatore metto 200 g di farina di riso, 220 g di farina di ceci, un pizzico di asafetida, c.a. 3/4 c di curcuma. La curcuma in genere la uso per attenuare l'odore forte dei ceci, o dei legumi in generale. Poi aggiungo del chana masala, una miscela di spezie per ceci che si trova tra i masala indiani, un pizzico di amchoor, ovvero polvere di mango verde secco, alcune gocce di limone, sale e acqua q.b. per avere la consistenza da crepe.
Il limone e la polvere di mango dal sapore acido, servono a dare quel retrogusto di pastella "fermentata". Entrambi hanno un gusto acido, ma il mango ha quel tocco di "India" e il limone dà un po' di freschezza al sapore acido.

A questo punto scaldo la padellina per le crepe con un goccio d'olio. La pastella viene cotta esattamente come le crepe. Se la padella è abbastanza calda, a volte si riescono a cuocere senza grassi.

Le potete servire semplici, oppure con un ripieno.
Il ripieno classico e con patate bollite e poi condite con limone, zenzero e peperoncino. A volte aggiungono anche del pomodoro crudo tagliato a pezzettini.
Oppure potete soffriggere le patate bollite e poi tagliate a pezzetti con ghee e spezie, meglio se con un pizzico di sale nero.

Per la cena ho usato della zucca cotta a fette al forno con olio di oliva, sale pepe e rosmarino.

Quindi... lasciatevi guidare dalla vostra fantasia !!!

Si serve con... classicamente vengono accompagnati con varie ciotoline con contenuti diversi. In una in genere c'è dello yogurt al naturale o speziato, oppure con una raita di verdure (insalata di verdura grattuggiata o a pezzettini piccoli con yogurt). In un altra c'è dell' acar o pickle, una salsina di frutta o verdure conservata sott'olio e spezie.
Se servita a colazione viene accompagnata anche a una zuppetta semi liquida altamente piccante.
Eventualmente, come piatto unico si può servire anche con verdure crude.


Amchoor dall' Hindi Am=mango e choor= polvere è la polvere di mango verde essicato.
E' una spezia dell'India orientale ottenuta dal mango verde essicato al sole e poi polverizzato. Dà un gusto acido e fruttato. Viene usato per vegetali, curry, chutney e pickles (salsine piccanti conservate). Nelle marinate serve anche come "ammorbidente".

20 novembre 2006

Salsa fusion alle mele cotogne


Questa è la storia due mele cotogne mezze acerbe che dopo una settimana di alloggio nella mia cucina non ne volevano saperne di maturare. Per il loro viaggio erano accompagnate da una pera anch'essa abbastanza acerba e una banana verdastra...

Cosa fare con questa frutta? O aspettare che diventa matura o... una bella salsina!!!

Ecco come fare.

Prendete le due mele cotogne, lavatele, sbucciatele e tagliatele a tocchetti.
In una pentola fate sciogliere del burro. Aggiungete quindi 1 cucchiaino e mezzo di semi di coriandolo e un pezzettino di bastoncino di cannella. Fate soffriggere per circa un minuto. Aggiungete le mele cotogne e fate rosolare per almeno 5 minuti.
Nel frattempo sbucciate mezza pera e tagliatela a pezzettini. Aggiungetela alle mele e continuate a far cuocere.
Quando la frutta è quasi cotta (ancora soda e non sfatta) aggiungete la banana a pezzettini. Mescolate e lasciate cuocere per 1-2 minuti.
A questo punto aggiungete un cucchiaino di rafano (cren) abbastanza colmo. Mescolate e lasciate cucinare per alcuni minuti, fino a quando la banana inizia a sfaldarsi.
Togliete dal fuoco e fate raffreddare.

Cren: il rafano che ho usato io è quello fresco del giardino, grattuggiato e conservato in vasetti da mia mamma. Potete ovviamente usare anche quello in vasetti, anche se fresco porta tutt altro sapore!!

Frutto di cotogno (Cydonia oblonga Mill.): originario dell’Asia Minore e della zona caucasica, diffuso principalmente nell’areale occidentale del Mediterraneo ed in Cina; in Italia si è verificata una evidente contrazione della produzione a partire dagli anni '60 fino ad oggi, momento in cui se ne trovano pochissimi.
E' un frutto della famiglia delle mele e delle pere. La polpa è facilmente ossidabile , poco dolce ed astringente.
Già dal medioevo non venivano più mangiate crude, ma usate per preparare marmellate o composti con frutta cruda.

Veniva detto che... la partoriente che mangiava mele cotogne, avrebbe dato figli di segnato ingegno.
Penso che la ricetta italiana più famosa a base di mele cotogne è la Mostarda.

link


Stasera finalmente ho avuto tempo per sistemare il sito. Come potete vedere i link nella parte superiore della pagina iniziano a funzionare.
Io sono una frana con template e html. Sto andando per prove e cercando qualche guida su internet.
Però mica si può andare a dormire senza ricetta, vero?
Allora fatemi pensare cosa postare e ci vediamo tra poco...

Vila

17 novembre 2006

Halava di zucca


Questa ricetta è molto delicata.
Il sapore della zucca si fonde con quello del cardamomo e alla fine un tocco di rose gli regala leggerezza e "sogno"...

Io ho usato la zucca hokkaido, ma alla fine ho notato che è troppo acquosa per questa ricetta. Avrei dovuto diminuire le quantità di acqua e/o latte. Alla fine la costistenza è risultata cremosa, ma il risultato è stato ugualmente ottimo!!!

Ecco le dosi:

900 g di zucca
1l di latte
100 g di acqua
16 C di zucchero
2 C e mezzo di uvetta
100g anacardi
120 g circa di burro
2C di acqua di rose
il semi di 10 baccelli di cardamomo verde pestati (ovviamente senza bucce!!!)

Grattuggiare la zucca.
Mettere a bollire latte, acqua, cardamomo e uvetta e quando inizia a bollire aggiungere la zucca.
Mi raccomando di mescolare ogni tanto, se no la zucca o il latte si bruciano sul fondo!
a un certo punto noterete che il "miscuglio" inizierà a staccarsi dalle pareti della pentola. Aggiungete quindi gli anacardi, lo zucchero e il burro. Qui a me mi è successo che si è liquefatto. Se succede così anche a voi, fate cucinare ulteriormente finche non diventa denso di nuovo.
Quando togliete la pentola dal fuoco aggiungete l'acqua di rose. Mescolate e mettetela a raffreddare in una teglia per poi tagliarla a cubetti e servire.

Mi chiederete: Perchè metti sul blog una ricetta non riuscita al 100%? La riposta è semplice: anche se la consistenza può variare da zucca a zucca, il sapore è comunque ottimo, e tra più di 20 persone che l'hanno provata non ho trovato nessuno indifferente o che non gli sia piaciuta!!!


Acqua di rose: è un naturale e rinfrescante tonico e struccante per viso e decoltè. Può essere usata come detergente per pelli secche o con acne.

0.59


ciao ragazzi,
sono le 0.59. Ho appena finito di pulire la cucina e di sistemare in giro.
Parte del pranzo di domani di mio marito é in forno: Pizzette di melanzane.
Piatto veloce e sbrigativo, soprattutto per quest ora tarda...

Domani altro giorno di "cena". Menu mediorientale... le mille e una... RICETTA!!!
volevo prepararmi qualcosa, qualche base, ma niente... farö domani mattina... tanto alle 6 suona la sveglia!!

Ora vado a rispondere a qualche email, ma presto vi riempirö il blog con tutte le ricette arretrate... Non appena riesco a fare gli archivi a lato e imparare come si mette un link...

oggi ho trovato un sito che lo spiega. Cosí finalmente posso aggiungrere amici e ricette... nonvedo l´ora!!!!

CIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!111111111

13 novembre 2006

Chutney di datteri e uvette



Per la serie vogliamo un po' di esotico, ecco una salsa strepitosa con datteri e uvette. Io adoro queste salsine dolci-piccanti a base di frutta con i puri, il pane indiano fritto, o qualunque impasto di qualunque tipo di pane steso e fritto (sì, senza pietà!!!).

Questa volta le dosi esatte le ho e quindi... cosa aspetto?? ecco il vostro CHUTNEY !!!!



Datteri maturi su palma
http://concise.britannica.com/ebc/art-75655


Khajur Kishmish Chatni
Ingredienti:

120 g di datteri
50 g di uvetta
il succo di un' arancia
il succo di un limone
peperonini rossi piccanti (secondo il gusto e la qualità)
zenzero fresco (circa 1,5 cm)
cumino in polvere (circa un cucchiaino)
semi di finocchio (circa mezzo cucchiaino)
un pizzico di noce moscata
un pizzico di sale

Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore. Se gli agrumi non sono molto succosi, aggiungete un po' di acqua, o altro succo fino a raggiungere una consistenza cremosa.


Datteri (Phoenix dactylifera L.): sono i frutti della palma da dattero, una pianta originaria dell''Africa settentrionale (Tunisia, Algeria, Marocco) e viene coltivata in Arabia fino al Golfo Persico. Viene coltivata anche in altre parti del mondo, Italia inclusa.
I datteri sono frutti zuccherini molto nutrienti, ma se seccati, il contenuto di vitamine diminuisce.

La palma da dattero era considerata dagli Egizi simbolo di fertilità, raffigurata dai Cartaginesi nelle monete e nei monumenti e utilizzata da Greci e Latini come ornamento per celebrazioni trionfali. Nella tradizione cristiana, le foglie rappresentano un simbolo di pace e ricordano l'entrata di Gesu' in Gerusalemme.

Zuppa di dal giallo


Mi sono permessa di prendere questa simpaticissima streghetta dal sito www.saperedaisapori.com, per sfatare un mito.
Spesso quando si pensa di fare una zuppa di legumi, tutti ci preoccupiamo a pensare in anticipo: mettere a bagno e lunghe cotture.

Con queste lenticchie invece si può preparare una zuppa di legumi in circa mezz'ora!!!
Si tratta delle lenticchie (dal) indiane decorticate e spezzate, di colore giallo. Al negozio biologico tedesco le chiamano "Lenticchie orientali gialle", mentre nei negozi indiani le trovo solitamente sotto il nome di Moong dal spezzato, o chana dal.

In questa ricetta non metto quantità, sta a voi decidere le dosi secondo gusti e necessità.
La bilancia a casa mia è da tempo latitante!!!

Zuppa di dal giallo

Prima di tutto iniziate a scaldare una padella antiaderente. Quando diventa calda, versate il dal NON lavato. Fate tostare fino a quando si sente un profumo di arachidi tostate, ma attenzione a non bruciarle, ci vuole un attimo!!!!

Ancora calde e bollenti, versatele velocemente in un colino e sciacquatele con acqua FREDDA.

Nel frattempo mettete a bollire una pentola con sale, pomodoro a pezzetti (fresco o in scatola), delle foglie di alloro e un pezzettino di burro. Quando bolle, aggiungete il dal.

Fate bollire fino a quando si è cotto.

A cottura ultimata (o pochi minuti prima se volete il dal al dente) scaldate in un pentolino il ghi, o l'olio. Aggiungete i semi di cumino e fate soffriggere. Dopo alcuni secondi /un minuto, aggiungete del peperoncino, asafetida, e un pizzico di cocco grattuggiato secco.Versate il soffritto nel dal, mescolate (facendo attenzione agli SCHIZZI!!!) e fate sobbollire lentamente per qualche minuto. Spegnere il fuoco e far riposare in modo che gli ingredienti possano amalgamarsi.

Servire caldo, o perchè no, freddo, accompagnato da qualche fetta di pomodoro e una foglia di coriandolo o prezzemolo.

Per un pasto semplice, è delizioso accompagnato con del riso basmati bianco, o con delle chapati spalmate di burro o ghi.

Purtroppo, cari amici, non ci perderemo come la mia amica streghetta a mescolare ore e ore fino a quando i legumi si saranno cucinati!!! :P


Alloro (Laurus nobilis): Introdotto in Europa dall'Asia Minore, ebbe larga diffusione in Grecia per espandersi poi in tutta Europa. Le foglie si raccolgono tutto l'anno, ma il periodo migliore è quello della fioritura.

Tra le sue proprietà possiamo osservare le seguenti: svolge un'efficace azione antisettica e blandamente insetticida. È consigliato contro l'affaticamento, è tonico, stimolante e nello stesso tempo utile per combattere l'insonnia, digestivo, combatte i gas intestinali, i dolori mestruali, è diuretico, espettorante, sudorifero, antispastico, utile contro le bronchiti croniche. L'olio essenziale è utile contro le contusioni, slogature, dolori artritici e reumatici, per combattere l'alopecia, nella psoriasi e in tutte le malattie della pelle dovute a funghi, gli ascessi.

ATTENZIONE: non bisogna confondere le sue foglie e le bacche con il lauroceraso o l'oleandro che sono tossiche

10 novembre 2006

Sulle rive del Gange



menu:
....................
Zuppa di dal giallo
Idli di riso

Verdure in salsa di yogurt
Chutney di datteri e uvette
Puri
Dolce: Sevian Khir




Il menu di questa sera è stato chiamato: An den Ufern von Mutter Ganga ovvero, Sulle rive di madre Ganga.
Menu tipicamente indiano. Alla fine della serata è stato proiettato un documentario che percorre il tragitto del fiume Gange dalla foce fino alla sorgente, presentando i luoghi di maggiore interesse, e come la gente adora questo fiume. Se cliccate sul link potete vedere il trailer su youtube.com.

Post scomparso...


Ciao a tutti,
settimana scorsa prima di partire per l´Italia, vi avevo scritto le ricette del menu del sud est asiatico, in particolare dell´halava di zucca.

Purtroppo oggi non li ho trovati.
al piú presto ve le inseriró di nuovo.

Vila

03 novembre 2006

Cucina Sud-Est asiatica


Oggi é venerdí, e come di consueto mi sto accingendo a preparare la cena. Anzi ho giá inziato.
La nostra "cucina ayurvedica in giro per il mondo" questa sera ci portará nel sud-est asiatico.

Prima tappa: Bangladesh.
Assaporeremo dei Masala-dosa reinventati da Vila, accompagnati da chutney di coriandolo e salsa fusion alle mele cotogne.

Poi ci sposteremo in Corea con una zuppa di Cavolo cinese e tahini.

Il piatto principale ci guiderá in Cina, con il riso fritto all´ananas, in Pakistan con melanzane al cocco in salsa di tamarindo e zenzero, passando per il Tibet assaporando uno dei suoi pani.

Il dolce lo andremo a mangiare in India, un´halava di zucca con cardamomo, anacardi, uvetta e acqua di rose.

Come bevanda io suggerivo un lassi con acqua di rose, ma mio marito me lo sta bocciando, perchè ho già usato l'acqua di rose nel dolce e perchè nelle fresche serate tedesche, ci vuole un the caldo, non una bibita di yogurth. Vedremo sta sera cosa farò.

Per ora ho iniziato a fare l'halava. Tra poco inizierò con chutney e salse varie. Poi gli impasti per i dosa e il pane e poi andrò nella cucina a ultimare il tutto. Per ora sono a casa.

A dopo,
Vila

Rasgulla



Palline di Panir
in sciroppo di rose


Ingredienti:

•300 gr. di
panir
•1 l. di acqua
•500 gr. di zucchero
•1 C. di acqua di rose




Il PANIR é un formaggio indiano fatto in casa.


Se usate latte fresco da mungitura per fare il panir, scrematelo delicatamente perché se il panir è troppo grasso le palline di formaggio potrebbero rompersi durante la cottura.

Appendete il panir fresco o pressatelo con un peso, senza però farlo diventare completamente asciutto.

Trasferite il panir su un piano di lavoro e sbriciolatelo, poi lavoratelo energicamente con il palmo della mano finché diventa liscio e oleoso al tatto.

Fatene delle palline grosse quanto una noce, perfettamente rotonde e lisce, senza spaccature.

Preparate uno sciroppo facendo bollire acqua e zucchero per 5 minuti in una pentola media, versate poi metà dello sciroppo in una terrina, insaporitelo con l'acqua di rose e mettetelo a raffreddare.

Rimettete sul fuoco la pentola con l'altra metà dello sciroppo e immergetevi delicatamente le palline, lasciando spazio sufficiente perché durante la cottura esse raddoppiano quasi di volume.

Regolate la fiamma per mantenere l'acqua a lenta ebollizione, coprite la pentola e cuocete per 10 minuti.

Togliete il coperchio e continuate a cuocere per circa altri 20 minuti finché le palline di panir sono gonfie e spugnose.

Mentre i rasgulla cuociono spruzzatevi un paio di volte dell'acqua fredda; in questo modo diventeranno piu spugnosi e bianchi.

Trasferite attentamente ogni rasgulla nello sciroppo freddo con l'aiuto di un cucchiaio e raffreddate.

Servite a ogni ospite due o tre rasgulla con un po' di sciroppo.



Il latte è uno dei principali ingredienti della cucina ayurvedica. E' molto presente nella Letteratura Vedica soprattutto in quanto legato a Sri Krishna, il mandriano. Egli porta al pascolo le mucche e tra i suoi pasti i prodotti a base di latte sono numerosissimi.
Anche Ganesha è ghiotto di latte. Il "miracolo del latte" è stato un avvenimento di pochi anni fa che ha attratto l'attenzione di tanti fedeli e curiosi da tutto il mondo.
Inoltre, c'è da ricordare Surabhi, la mucca dei pianeti celesti

Il latte è uno degli alimenti più preziosi, infatti concorre a regolare un sano sviluppo muscolare, favorisce il processo per la coagulazione del sangue, contribuisce allo sviluppo delle ossa e dei denti e fornisce l'energia necessaria alle attività fisiche. Si caratterizza per gli apporti in proteine di elevata qualita' biologica: lattalbumina, caseina e in calcio.
Il latte non e' una fonte importante di vitamine, anche se contiene discrete quantita' di vitamine B2, B12 e A. Il calcio e' un nutriente essenziale che deve essere assunto giornalmente con gli alimenti. I suoi compiti nell'organismo sono quelli della formazione e del mantenimento delle ossa, dei denti e di regolare e consentire la conduzione degli impulsi nervosi, la contrazione dei muscoli, la coagulazione del sangue, la permeabilita' delle cellule.
Il latte assicura la massima parte dell'apporto alimentare del calcio.
Il latte e i suoi derivati contengono notevoli quantita' di calcio e il calcio contenuto nel latte e' particolarmente facile da assorbire e da utilizzare, contrariamente a quello presente in certi prodotti vegetali, in particolare nei cereali.
Alcune sostanze, di cui sono ricchi i prodotti vegetali (come l'acido fitico e l'acido ossalico), infatti tendono a legare il minerale, rendendolo piu' difficilmente utilizzabile per il nostro organismo.
Il fosforo e' un altro importante minerale presente nel latte. Svolge molte funzioni e fra queste quella della costruzione e del mantenimento delle ossa e dei denti....

Da un articolo apparso su: www.cremonaonline.it

30 ottobre 2006

Il debutto



L'avventura della cucina Ayur-Vedica cominciò il primo settembre 2006, in coincidenza con un giorno di buon auspicio per la tradizione vedica: la festa di Sri Radha, la suprema dea della fortuna e consorte di Krishna.
Essendo sia un giorno di festa, che la mia prima cena, ho optato per un menu speciale. La cena è stata tipicamente indiana, ma forse strutturata in modo più italiano che altro...

Per prima cosa ho servito l'antipasto. Su un piattino da frutta e decorato con foglie di prezzemolo, ho servito delle girelle integrali di patate (Alu Patra) con chutney di mele e prugne.
Poi il piatto principale con riso alle spezie (Masala Bhat), zuppa di dal e verdure (Dal trarkari) e uno stufato di melanzane, spinaci e pomodori.
La cena è stata accompagnata da uno yogi-tee creato per l'occasione da mio marito e dal classico pane indiano: le chapati.
Dulcis infundo, c'è stato appunto il dolce. Ho scelto uno dei dolci simboli della tradizione bengalese. Il Bengala viene spesso definito come la capitale mondiale dei dolci. Da ingredienti semplici creano gusti, forme e consistenze inimmaginabili. Ogni categoria di dolce è un universo a sè, che secondo me vale la pena di essere esplorato. La mia scelta è ricaduta sui Rasgulla (o rasgoola), palline di panir (cagliata fatta in casa) bollite nello sciroppo fino a diventare gonfie e spugnose.
Quando ho scelto questo dolce mio marito ha commentato: "un dolce più particolare e difficile non lo potevi trovare?" e io: "E' il mio debutto, ci vuole qualcosa di originale!"
E infatti la mia idea è stata ripagata. Quando aiutavo la mia amica questa primavera, aveva all'incirca 6 ospiti, nei giorni fortunati una decina. Quella serata ne ho avuti 28!!!! Non potete immaginare la mia felicità, gioia ed entusiasmo!! Non riuscivo a crederci!

Mentre la cena volgeva al termine, abbiamo fatto vedere un video-documentario su Varsana (vedi foto), il luogo sacro di Sri Radha (Varsana si trova all'incirca tra Mathura e Agra).
Nonostante il video fosse in hindi, le immagini dell'India e l'ottima musica stile Braja-vasi hanno incantato tutti, me per prima!!! Oh, mio Dio! He Bhagavan! L'India mi strega sempre di più, perchè deve essere così attraente e particolare da perdermi nei suoi colori, musica, luoghi e folklore?

29 ottobre 2006

Blog: diario di un'avventura


Ok, su internet impazzano milioni di blog, milioni di diari che vogliono comunicare, che vogliono esprimere se stessi agli altri internauti...
Perchè io ne sto iniziando uno?
Vorrei un diario per raccontare una mia recente avventura.

Da pochi mesi mi sono trasferita in Germania, per vivere con il mio amore (e marito).
Conoscendo la mia passione per l'India e per la cucina, una mia amica mi ha suggerito di cucinare una volta alla settimana per un'associazione culturale.
Ho accettato. Così dal primo di settembre, ogni venerdì mi cimento in un menu diverso, qualcosa di particolare che possa lasciare il ricordo di una bella serata ai partecipanti.

Cucina Ayur-vedica, è diventato il titolo delle mie serate. Per il mese di settembre abbiamo esplorato l'India. Da ottobre e per tutto il mese di novembre stiamo facendo un giro fantastico intorno al mondo.

Questo perchè l'Ayurveda è una filosofia, un modo di mangiare che non si limita, e non voglio limitarlo all'India. Anche se allo stesso tempo non voglio dimenticare che è nata in India.

All'inizio penso di postare il menu di ogni venerdì e una ricetta di quella serata. Non è detto che pian piano le inserirò tutte.

A presto,

15 ottobre 2006

Inizio


Ciao a tutti,
questo blog nasce dalle mie due grandi passioni: l'India e cucinare.
Combinate insieme hanno creato la cucina ayurvedica. Come mai? leggete un po' cosa ho trovato su internet:

"La sacralità del cucinare In India cucinare è considerato un atto d'amore. Trasformando la materia in cibo, si può attuare la legge fondamentale della natura, quella della trasformazione.

Secondo la tradizione ayurvedica, quello che mangiamo diviene noi e noi diventiamo ciò che mangiamo, anche per questo nutrirsi è un atto importante.
Chi cucina con amore e concentrazione trasmette attraverso il cibo qualcosa di vitale.
La cultura dell'India è riflessa nella sua cucina, così piccante da colpire fortemente il palato, eppure anche così benevola e benefica.
Gli aromi infatti non sono messi insieme per caso, ma sono accostati in base alle loro proprietà e ai loro effetti combinati.
Così anche l'India e la medicina ayurvedica: intensa, estrema, caotica, eccessiva, ma anche armoniosa, gentile, con una grazia tutta sua.
Per l'ayurveda mangiare è un'arte che ha i suoi rituali.
Di solito il primo boccone non è mai ingerito, ma viene lasciato da parte nel piatto, come offerta di ringraziamento alla Natura per i doni che ci vengono offerti ogni giorno.
Quando si mangia, la testa viene abbassata verso il tavolo come gesto di umiltà: siamo noi che dobbiamo andare al cibo e non il contrario.
Queste piccole regole o riflessioni sulla natura spirituale del cibarsi, possono essere un piccolo passo per comprendere meglio il senso della tradizione ayurvedica."

http://guide.dada.net/ayurveda/interventi/2002/01/86607.shtml
 

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