a cura di AltrAgricoltura Nord est
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tratto da http://www.progettogaia.it - 22/09/2008
L'appello di Pachauri, presidente dell'Ipcc, premio Nobel per la pace 2007
con Gore
"Rinunciare alla fettina almeno una volta alla settimana avrebbe un impatto
notevole"
Onu: "Mangiare meno carne per salvare l'ambiente".
LONDRA - Rinunciare a fettina o bistecca una volta alla settimana per
salvare l'ambiente. Perché facendo sparire da tavola la carne almeno un
giorno ogni sette si combatte il surriscaldamento globale. L'appello è
rilanciato dall'Onu per bocca di Rajendra Pachauri, economista indiano,
vegetariano, e una delle voci più autorevoli in materia di clima: presidente
dell'Ipcc, il panel intergovernativo sui mutamenti climati delle Nazioni
Unite, lo scorso anno ha ricevuto insieme ad Al Gore il premio Nobel per la
pace.
L'impatto di quella che appare come una modesta rinuncia sarebbe notevole,
più di quello che i non addetti ai lavori possono pensare: l'allevamento di
bestiame, infatti, è responsabile del 18% delle emissioni complessive di gas
serra, molto più del settore trasporti cui è attribuito il 13%. E, se per
molte persone rinunciare all'auto può diventare molto problematico,
scegliere insalata, frutta e verdura almeno una volta ogni sette giorni è
decisam ente più fattibile.
E anche più conveniente per l'ambiente. I numeri parlano chiaro: la
produzione di un chilogrammo di carne causa emissioni equivalenti a 36,4 kg
di anidride carbonica. L'allevamento e il trasporto di animali inoltre
richiede, per ogni chilo di carne, la stessa energia necessaria per
mantenere accesa una lampadina da 100 watt per quasi tre settimane. E il
bestiame è una fonte diretta di metano, 23 volte piu dannoso dell'anidride
carbonica, prodotto naturalmente dai processi digestivi degli animali da
allevamento.
Pachauri, che aveva già lanciato l'allarme all'inizio dell'anno a Parigi, ne
parlerà domani a Londra nel corso della annual lecture della 'Compassion in
World Farming', un'associazione animalista britannica che ha chiesto al
governo di impegnarsi per ridurre il consumo di carne del 60 per cento entro
il 2020. Se l'industria della carne denuncia di essere ingiustamente nel
mirino, la causa promossa dall'Onu ha già testimonial famosi, come sir Paul
McCartney. E acquista una urgenza particolare, alla luce delle stime della
Fao: secondo l'agenzia Onu per il cibo e l'agricoltura, il consumo di carne
è destinato a raddoppiare nel 2050.
1 commenti:
Jay Prabhu !
a presto...
venugopal das
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